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MEDUSO

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È iniziato l’autunno, e quindi anche le lezioni universitarie.

Non ho proprio voglia di frequentare l’università, la maggior parte delle lezioni mi annoiano da morire, ma se questo è un modo per conoscere qualche bella figa che me la dà, ci vado sicuro.

In effetti, una fregna l’ho già adocchiata. Fa il mio stesso corso di laurea e sta sempre zitta zitta a prendere appunti in ogni momento.

Qualche giorno le offro un caffè e con una scusa me la porto in bagno e me la sbatto per bene.

– Buongiorno Cri! – Mi urla la balena.

Ecco lei è una di quelle che non mi farei, MAI! Mi si accolla ogni volta che mi incontra e pretende di sedersi vicino a me a lezione!

Che due coglioni! Ma chi te se incula!?

Ha due tette grosse e sode che in quel marasma di ciccia si perdono. Gli occhi verdi e i capelli a cui ogni tanto cambia colore. Purtroppo è la migliore amica della mia crush.

Guarda tu, le sfighe tutte a me! Ma non poteva essersi invaghita del mio pisello l’amica sua, invece che ‘sta portaerei?

– Ciao Giò – la saluto nella speranza di vedere apparire anche l’amica.

La chiamo Giò, perché si chiama Giorgia, ma la O accentata alla fine sta bene con la sua enorme stazza. Che poi non è manco troppo grassa, è che mi sta sul cazzo e quindi devo trattarla male.

Se poi mi permetto di fare delle battutine se la prende come una vipera e magari mi mette in cattiva luce con Laura, quindi mi astengo di dirle in faccia che è un ippopotamo e me ne sto buono buono sperando di riuscire a vedere l’altra.

– Oggi Laura non è venuta? – le chiedo.

– No, ha il ciclo e quando sanguina non gli piace andarsene in giro! –

Wow che delicatezza! quando si dice una lady.

– Ah! mi dispiace… salutamela.- e faccio per andarmene. Chi ci vuole stare con questa?

-Aspetta, – mi dice, tirandomi dalla felpa con le sue grosse mani cicciotte.

– Ci andiamo a prendere un cornetto al bar?

Mangiatene pure un altro di cornetto! penso senza dirglielo.

– No non mi va, mi fa male la pancia e preferisco non mangiare. E poi devo andare al bagno – e me ne vado.

Non mi va di stare con lei. Da quando mi ha scoperto in aula che mi segavo guardando nella scollatura di Laura.

Quel giorno ce l’avevo così duro, e lei continuava a provocarmi con quei capezzoli turgidi sotto al maglioncino. Mi sono messo dietro dietro, dove nessuno poteva vedermi e dall’alto scrutavo nella sua scollatura.

Mentre stavo là a godere e mi ciancicavo per bene il pisello, arriva di soppiatto ‘sta balena che mi chiede, non so cosa cazzo gli serviva, e si sporge guardando sotto al banco.

Deve averlo visto in tutta la sua grandezza.

Da quel giorno non si scolla più da me e cerca sempre un pretesto per invitarmi. Lei sì, che lo vorrebbe il mio cazzone, ma io non saprei in che piega infilarglielo se dovessi mai decidermi di scoparla. Solo il pensiero mi fa venire il vomito.

Un altro che mi fa venire il vomito è il prof di Archeologia. Oggettivamente un bell’uomo. Sulla cinquantina tutto ordinato e pulito con la sua giacca a quadretti e i pantaloni di velluto. Capelli mossi brizzolati e una barbetta incolta ma curata. Spigiato, affabile, ma a me, sembra un gay. Mi guarda come se volesse spogliarmi e a volte quando fa le domande è come se volesse metterti alla prova.

Entro in aula e vado a mettermi in piccionaia, come al solito. Inizia un’ altra noiosa giornata di lezione.

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